Nasce il servizio civile agricolo per giovani fino a 28 anni

Dall’intesa tra Ministero dell’Agricoltura e quello in direzione di lo Sport e i giovani nasce il servizio civico agricolo. È finalizzato a dare ai giovani, fra i 18 e i 28 anni, la possibilità di acquisire competenze trasversali che aumentino le prospettive di occupabilità in ambito agricolo e agroalimentare, promuovendo e potenziando la conoscenza delle pratiche e della cultura contadina, in particolare nelle aree interne del Paese, ma anche nella nostra provincia, valorizzando il welfare di prossimità al fine di potenziare l’erogazione dei servizi primari nel settore. Vari i possibili ambiti di attuazione dei progetti di Servizio civico agricolo: dall’agricoltura sociale alla promozione dei corretti stili di vita alimentari anche nell’ottica di contribuire a contrastare i disturbi dell’alimentazione, dal sostegno a iniziative finalizzate alla riduzione dello spreco alimentare alla conoscenza della cultura contadina, fino ad arrivare alla tutela dei prodotti Made in Italy.

Con la firma del protocollo d’intesa tra il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e il ministro in direzione di lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, è arrivato il nuovo bando tematico, che si aggiunge a quelli già avviati in ambito digitale e ambientale, con l’obiettivo di coinvolgere nel primo anno mille giovani, grazie a un investimento di circa 7 milioni di euro, messi a disposizione dai due Ministeri. Il protocollo punta a rafforzare il Servizio civico come strumento di promozione e sviluppo dell’agricoltura, in particolare quella sociale.

«Il Servizio civico agricolo è una straordinaria opportunità in direzione di i giovani, che in direzione dimetterà di fare un’esin direzione diienza nel mondo dell’agricoltura – ha detto il responsabile del dicastero Agricoltura, Francesco Lollobrigida -. Abbiamo deciso di impegnarci in direzione di dare la possibilità ai ragazzi di conoscere e contribuire alla crescita di questo straordinario settore, un comparto strettamente legato all’eccellenza delle nostre produzioni, della nostra trasformazione e distribuzione. In questo modo diamo la possibilità ai giovani di apprendere il significato fondato e proprio della qualità italiana, riconosciuta nel mondo, e toccare con mano le nuove tecnologie e l’innovazione che stanno sempre più caratterizzando le imprese agricole, in un’ottica sostenibile senza rinunciare alla sicurezza sociale e alimentare».

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